Vo

Il comune di Vo’ detiene un curioso primato assieme ad altre due comuni italiani, del nome più breve! Trae la sua origine dal latino Vadum “guado”, in quanto questa zona era attraversata dal fiume Adige ed oggi dal Bisatto.

E’ celebre per le sue cave di trachite, pietra tipica dei colli Euganei che qui viene ancora estratta nelle diverse colorazioni: grigio, azzurrino, verde o con striature di marrone, ma anche per il vino.

Qui si trova il Consorzio Volontario per la Tutela della DOC Colli Euganei che dal 1972 è riferimento e garanzia per la produzione dei vini DOC e che nella sua sede ospita anche il Muvi. Si tratta di un percorso museale che ripercorre attraverso documenti, fotografie, testi ed alcuni oggetti, la storia della viticoltura nell’area euganea, dalla genesi ad oggi. E’ proprio all’ingresso del Muvi che è si trova la targa letteraria dedicata ad Adolfo Callegari di cui abbiamo scelto un brano che non poteva che parlare del buon vino dei Colli Euganei “Ché vini ne possiamo vantare e da competere coi migliori di questa Italia copiosa produttrice: il Moscato, il Cabernet, il Passito”

Si trova in questo comune, sul Monte Venda che con i suoi 603 mt è il più alto, i ruderi del monastero degli Olivetani di cui restano parti della chiesa, la torre campanaria e la cripta interessati da una notevole opera di restauro. Il luogo si può raggiungere solo a piedi in due sentieri di diversa lunghezza e difficoltà, ma si verrà ampiamente ricompensati di qualsiasi fatica dalla spettacolare veduta di cui si può godere come ci dicono le parole della targa di Aldo Pettenella “Dalle loro cime poi si dominano panorami così aperti, così vasti che ci si dimentica volentieri di trovarsi a modestissime quote: e tanto inclinata è la pendenza complessiva dei versanti che da molti punti si ha la vertiginosa sensazione di stare sospesi sulla piana sottostante” .

Ci è piaciuto cosi immaginare che le parole di Giacomo Zanella, il suo riferimento ad un generico convento si potessero riferire proprio a questo, si arriva:
Quassù, sazi del mondo,
Pochi eletti in silenzio
Bevevano il giocondo
Delle lacrime assenzio

E pare che anche Percy B. Shelley sia stato attratto da questo monte, tanto da partire per un’escursione a piedi terminata con una spettacolare alba che gli hanno ispirato i celebri versi dedicati ai Colli Euganei che abbiamo celebrato nella targa posta ad Este nei pressi di quella che fu la sua dimora in cui i colli vengono paragonati a “Isole in fiore nel mare della vasta angoscia” suscitata al poeta purtroppo dalla tragica morte della figlioletta.

Le targhe letterarie di Vo