Adolfo Callegari

MUVI, Museo del vino
Piazzetta Martiri 10
Vo

Tutti gli Euganei sono attraenti; anche il versante occidentale, più solitario e selvaggio. Bellezze di natura ve n’è quante si vuole; non spettacolose, in compenso più intime. E, come sempre in Italia, a quelle si innestano armoniosamente le cose create dal genio dell’uomo. […] Intendo i villaggi disseminati nelle vallette o appollaiati sulle cime. Tutti hanno una chiesa, o un convento, o una villa, che ripagano della fatica per arrivarci. Care ville venete, aperte al sole, che parlano di abitudini che vanno scomparendo, di una età quieta e serena, sopravvissute a se stesse, ma conservanti un loro fascino, signorile e agreste, suggerenti un senso acuto di nostalgia. […] Ma per apprezzare quelle belle cose è necessario non fermarsi al piede dei colli, e cedere al richiamo delle prime osterie che si incontrano. A proposito, Hans Barth non deve essere mai capitato da queste parti, mai essersi seduto sotto una ventilata pergola nostrana, altrimenti non si giustificherebbe questa lacuna nella sua consumata esperienza di buongustaio. Ché vini ne possiamo vantare e da competere coi migliori di questa Italia copiosa produttrice: il Moscato, il Cabernet, il Passito. Quel passito che, quando c’è ad Arquà un convegno di artisti o di poeti, è accolto con caloroso entusiasmo anche da parte di chi non ha troppa familiarità col vino. […] Appena entrati in un’erta viottola si è circondati, avviluppati da questa pace. Sotto il sole non odi che il secco colpo dei ronchetti, l’urto delle zappe e delle vanghe, qualche incitamento ai bovi che arano, e strilli di bimbi – ve ne sono tanti con belli occhioni sotto le capellature scarduffate – che fanno a gara con gli uccelli. Non illudiamoci, è pace per il cittadino che si fa campagnolo. Anzi questo verde, così tenero, così gonfio dopo le piogge primaverili, intenso, vellutato, tutto una delizia di toni, che il caprifoglio profuma e le gole dei rosignoli riempiono di gorgheggi, questo verde nasconde una fatica aspra e tenace, con l’animo sempre sospeso, tenuto su dalla speranza.

da Il tesoro di Padova: itinerari e soste sugli Euganei, 1942