Claudio Claudiano

Ingresso Montirone, via Pietro d’Abano
Abano Terme

Alto colle minor, planis erectior arvis
conspicuo clivus molliter orbe tumet,
ardentis fecundus aquae, quacumque cavernas
perforat, offenso truditur igne latex.
Spirat putre solum, conclusaque subter anhelo
pumice rimosas perforat unda vias.
Umida flammarum regio, Vulcania terrae
ubera sulphureae fervida regna plagae.
Quis sterilem non credat humum? Fumantia vernant
pascua, luxuriat gramine cocta silex,
et, cum sic rigidae cautes fervore liquescant,
contemptis audax ignibus herba viret.

Più bassa di un alto colle, più alta dei campi pianeggianti, la collina dolcemente si gonfia in una notevole circonferenza, feconda di acqua bollente; ovunque perfora le rocce l’acqua viene spinta dal fuoco ostacolato. Manda vapori il suolo ammorbidito e dall’interno l’acqua scava vie porose racchiusa nelle rocce che vaporano. Umida la regione del fuoco, le zolle della terra vulcaniche, ribollenti i regni della plaga sulfurea. Chi non crederebbe sterile la terra? Fumiganti pascoli rinverdiscono a primavera; è lussureggiante di erba la roccia bruciata e, pur liquefacendosi per il calore le rocce così dure, audace l’erba verdeggia incurante del fuoco.

dal  Carmen 26, Aponus