Giuseppe Barbieri

Villa Gussoni-Verson
Torreglia

Sorge la piccola Villa sul dosso erboso d’un Colle fruttifero, ventilato da purissime aure, e sotto a benignissima guardatura di cielo: ché, nato appena, la vien salutando co’ primi raggi il sole, e tutta intorno la veste con la sua luce. E così bella  invero è la mostra, che fa di sé questa cara Villetta, che uscendo voi di Padova, e prendendo la via Romana, ve la mirate risorgere in faccia, e biancheggiare dall’alto lieta e ridente. Le vedute poi che di là si presentano all’occhio, oh! le vedute sono cosa teatrale. Conciossiaché l’ameno e l’orrido, il coltivato e l’agreste, il chiuso e l’aperto, il vicino e il lontano, l’aggruppato e il disteso, la città e la campagna, il cielo infine e la terra, vi offrono al tempo stesso contrasti, riposi, armonie, da non potersi al tutto descrivere. Né piccolo pregio è quell’altro, che in luogo elevato e montuoso, com’è Torreglia, possiate usare comodamente di strade rotatili, e insinuarvi per entro alle falde ombrose di que’ monticelli, cangiando scena, che men vi attendete, ad ogni mover di passo. E dirò inoltre che ci abbiamo a dovizia e seni riposti, e sentieruzzi romiti, e cantoni di vario gusto, dove più gai, dove più malinconici, e linee serpeggianti da farne sazio l’Hogarth medesimo, e tutto che può soddisfare le brame d’un Paesista, d’un Jappelli.

da Veglie Tauriliane, 1821